Il Rifugio

Ho conosciuto l’associazione Bastardini nel 2007. Stavo cercando una cagnetta da adottare.
Mi ricordo ancora la strada fatta per arrivare al rifugio, assieme a Rimbaud, il mio cane di allora che avevo portato con me per testare la compatibilità con la nuova sorellina. Al cancello, una volontaria tutta preoccupata ci ha chiesto se eravamo lì per lasciare il cane e ricordo il sospiro di sollievo e il sorriso felice che mi ha rivolto quando ha capito che invece eravamo lì per adottarne un’altro! Io e Rimbaud siamo tornati a casa con Raissa e mi sono ripromesso di non dimenticarmi di quel rifugio così attento ai cani.
Per 5 anni ho seguito da lontano le attività del rifugio: compravo i calendari e i panettoni del rifugio a Natale e le loro uova a Pasqua. Poi nel 2012 sono andato ad abitare più vicino ed ho deciso di iniziare a fare volontariato. Ricordo benissimo il mio primo sabato mattina: un’atmosfera allegra e serena tra i volontari e una cura in ogni dettaglio rispetto ai cani ospiti. Da allora sono successe tante cose, ma quello che non è mai cambiato è la ricerca del benessere dei cani ospiti del rifugio e la costruzione del loro futuro in una famiglia adottiva.

Il primo cane che è stato adottato era Bibo, bianco, nato nel 1994… E’ stato il n°2 di carico nel nostro registro. Entrato in canile il 15 giugno 2004, adottato il 10 Settembre dello stesso anno. Era un cane di proprietà…solita storia: non potevano più tenerlo; non ricordo più il perchè, ma alla fine non era importante.
Ha diviso la gabbia con Luce, cane cieco e nero, arrivato dal canile di Sangano e deceduto da noi il 28 agosto sempre 2004. Non si sà la data di nascita (era vecchietto) ma ricordo le lunghe passeggiate che facevo con lui e qualche corsetta. “Una grande commovente amicizia interrotta” così è scritto sul nostro calendario di quell’anno.
Ricordo ancora come fosse ieri la prima notte: alle 23 io ero ancora lì per vedere come stavano…l’emozione per la commovente richiesta di compagnia di queste creature hanno lasciato il segno e ho capito che avevano bisogno di una casa al più presto…e lì il Bau mi è entrato nel sangue
E la storia continua….

Prestavo da alcuni anni attività di volontariato in alcuni canili della cintura torinese, sempre “affollati” di ospiti in ogni stagione… Con altri volontari eravamo fortemente motivati a creare un’associazione e a cercare una struttura che consentisse di operare in autonomia, al fine di dare migliore ospitalità e cura ai cani abbandonati. La nostra avventura è iniziata nel 2004 con grande impegno economico, prima affittando una struttura fatiscente e inselvatichita, poi acquistandola e trasformandola nell’attuale Rifugio. Da allora molte figure si sono avvicendate ma i fondatori si sono sempre mossi creando le condizioni affinché la struttura potesse consolidarsi nel tempo, restando operativa.

Ricordo Luce benissimo era nel primo box lato infermeria dove adesso c’è King
Ricordo anche Bibo, Valentino il mordicchione e Ombra e tutti, tutti quanti sono passati in questi anni e per cui ho cercato senza sosta una casa, e continuo a farlo, inseme all’associazione, anche quando sembrano sfide impossibile. Senza arrenderci mai!

Che tenerezza queste povere anime! Con loro ho scoperto un mondo che non conoscevo … Non avevo mai visto un canile.

Quando ho visto il luogo dove ora sorge il rifugio “Il Bau” c’erano solo gabbie arrugginite e mattonelle rotte. Ora c’è una struttura in grado di ospitare più che dignitosamente i cani. Ma soprattutto ora si respira amore e gioia. E tanta speranza, affinché sempre più il Bau possa essere di aiuto a tante creature meravigliose.

9 Febbraio 2004. Quell’aperitivo a Rivoli in cui si festeggiava la nascita di un’associazione cinofila mi incuriosiva. Chiesi a mia zia Rosina di accompagnarmi. E’ iniziato tutto così. Durante gli anni successivi coinvolsi sia mia zia che mio marito Alfredo,anche loro fecero volontariato per parecchio tempo; mio marito seguiva anche la manutenzione del rifugio. Ricordo con emozione il mio primo turno insieme a Michela: era di pomeriggio e non sapevo nulla. Emozionante l’inaugurazione il 4 luglio, un ricordo bellissimo.
Altri due ricordi emozionanti: Il 10 Dicembre 2008, ero in turno con mia zia. Durante la notte nevicò, scendemmo al Bau con scarponi e racchette, immortalai mia zia con una bella giacca a vento gialla.
L’altro ricordo riguarda sempre la neve. Durante un turno del mattino non mi resi conto di quanto ne fosse scesa, non riuscivo a risalire. Mi dette una mano Claudio, il marito della volontaria Marinella, pesava almeno 100 kg, sali’ sulla mia 500 e con il suo dolce peso riuscì a risalire.
Sono felice di essere ancora presente e di poter dare una mano, e ringrazio tutti coloro, presenti e assenti, che hanno deciso tanti anni fa’ di creare questa bella e utile realtà.