Zorro era un cucciolo bellissimo, tutto nero, con il pelo arruffato e tanta energia. I bambini lo adoravano.
Poi, come sempre, i giochi di Zorro diventano troppo “invadenti” per la famiglia. Già i figli sono un impegno…figuriamoci un cucciolo di cane che mordicchia, distrugge oggetti e fa pipì ovunque!
Una storia come tante. E così, dopo essere stato relegato in balcone – storia triste e purtroppo sempre uguale – eccolo al Bau. Lui non capisce proprio cosa succeda, nello smarrimento più totale delle sue sbarre…
Victor non ha mai fatto del male a nessuno.
Ha avuto la sfortuna di essere un cucciolo nero, un po’ timido e di nascere in una landa sfortunata per i cani. Forse sarebbe morto per strada, o forse no. Ma la probabilità era alta. Sicuramente sarebbe stato destinato ad una vita da randagio. Arriva al Bau in uno dei tanti “viaggi della speranza”. Recuperato per strada, visitato, curato e “imbarcato “su di un mezzo insieme ad altri cagnetti con la speranza appunto di una vita migliore. Victor arriva con i suoi fratellini. I cuccioli giocano. In fondo non hanno tanta cognizione di dove sono. In fondo ora hanno la pancia piena, possono giocare e le coccole non mancano. Anche se ci sono le sbarre. Ma Victor vede le sue sorelle andar via, e lui rimane solo, negli anni che passano. Nessuno lo sceglie. Troppo nero, troppo grosso, apparentemente aggressivo.
Ma Victor è solo un cagnolone dolce ed energico che vorrebbe ricevere affetto…
Rio…che dire di Rio?
La sua storia si perde nella storia stessa del Rifugio. Come quella di altri purtroppo.
La storia di King, di Pluto, di Spino, di Fred e Ginger….
Il Rifugio li accoglie anche sapendo che sarà molto difficile trovare loro una casa. Il “mondo” spesso non ha posto per chi è “difficile”. Il “mondo” non ha tempo da impiegare per conoscere e farsi amare. Tante lunghe storie. Tanti sguardi.
I volontari sperano ogni giorno che sia il giorno giusto per poterne salutare qualcuno e vederlo salire su un’ auto tra i sorrisi di chi li ha scelti. Si, quel qualcuno che tra i tanti cani “perfetti”, ha scelto invece proprio uno di loro!
La lunga strada.
Già. E’ una lunga strada quella che conduce alcuni cani al Bau. E’ una strada che passa dall’abbandono, dalla tristezza, dalla solitudine, dalla sofferenza. Ma anche dalla fortuna di aver trovato un luogo sicuro e, tutto sommato, di cura e amore.
E’ una strada dove la solitudine si traduce nell’amicizia tra esseri simili, ma anche nella condivisione di un luogo e degli affetti.
E’ una strada che parla – anche se in molti casi con difficoltà – di avere un’altra opportunità.